lunedì 26 marzo 2012

Aglianico del Vulture "Synthesi" 2005 - Paternoster


Questo vino arriva dalle assolate colline vulcaniche a sudest del massiccio del Vulture in Basilicata.

Anselmo Paternoster è stato un pioniere della viticoltura del Vulture e della diffusione dell’Aglianico fin dal 1925.

Oggi l’azienda produce un totale di 150.000 bottiglie di uno standard qualitativo che si rivolge ad una fascia medio-alta di consumatori.
La gamma è composta da 6 tipi di Aglianico, e 4 vini bianchi: un Fiano, una Falanghina e 2 Moscato.
Il Synthesi è un Aglianico 100% vendemmiato a metà Ottobre, affinato in parte in grandi botti e in parte in Barriques e infine la sciato riposare in bottiglia per 8 mesi.


Assaggio: versato nel solito ampio bicchiere si presenta limpido ma consistente e di un colore rosso rubino carico con riflessi granato.
Il profumo non è molto intenso, ma si riconoscono note di frutta rossa e spezie.
In bocca è secco, tannico, equilibrato ma di buon corpo: le note di frutti rossi si evidenziano ma nel finale si sente un po’ il gusto speziato e legnoso.

Abbinamento: Ideale con arrosti e carni rosse importanti, selvaggina, formaggi stagionati, ma anche Gorgonzola e noci. Nel mio caso l’ho abbinato ad un arrosto arrotolato di maiale.

Prezzo: In enoteca l’ultima annata disponibile si trova sui 10/13 euro

Il mio giudizio è sicuramente buono, ma sinceramente dopo quasi sette anni dalla vendemmia mi aspettavo qualcosa in più.




Un Vinitaly che batte tutti i record!


Anche quest'anno purtroppo non riuscirò ad andare, ma il 46° Vinitaly presenta numeri veramente eccezionali.

4.300 espositori ai quali il Ministro delle politiche agricole ha fatto i complimenti per aver trovato la formula vincente che ha permesso a tutto il settore di uscire dalla crisi ed espandersi nel mercato internazionale: varietà e identità territoriale uniche al mondo e un ottimo rapporto qualità prezzo.

Nel 2011 si è registrato il record storico delle esportazioni di vino italiano nel mondo dove le 380.000 aziende italiane hanno realizzato un fatturato stimato in 4,4 miliardi di euro, in aumento del 12 per cento rispetto al 2010.

Il settore vino, è penalizzato però dalla continua emorragia dei consumi interni, fisiologica ma che si spera non si deprima ulteriormente (nel 1975 gli italiani consumavano 100 litri di vino pro capite, oggi 40 litri).

Per fortuna gli appassionati come noi continuano a tenere alta la media...



sabato 17 marzo 2012

La Birra N°1 al mondo: Trappist Westvleteren 12 – Abbazia Sint-Sixtus


Eccoci ora a parlare di una delle più rare e ricercate birre “Trappiste” al mondo.
Le trappiste rappresentano l’eccellenza delle birre e vengono prodotte solo in sette monasteri in tutto il mondo con lavorazioni artigianali vecchie di secoli.



L’Abbazia di Sint-Sixtus si trova in Belgio, nelle Fiandre occidentali ed è la più piccola di tutte.
Venne fondata nel 1831, e sette anni dopo iniziò la produzione della birreria che ancora oggi avviene in modo tradizionale sia pure con tecnologie attuali.



Vengono prodotte piccole quantità di birra di sole 3 diverse qualità, in bottiglie da 33cl. senza etichette ma con indicazioni solo sul tappo a corona.
Queste piccole quantità, vendute solo dietro prenotazione telefonica ai clienti privati, sono sufficienti al mantenimento della comunità monastica e al finanziamento di numerosi progetti sociali.
La Trappist Westvleteren 12 è la più pregiata della produzione, è molto scura, non viene filtrata né pastorizzata ed ha una gradazione alcolica di ben 10,2 %vol.



Assaggio: Per gustarla al meglio l’ho versata a temperatura ambiente con molta cura in un calice, la schiuma è vivace e persistente e il colore della birra è bruno scuro opaco.
In bocca è molto complessa ma non pesante, il gusto è fruttato di frutti scuri, spezie e piacevoli note di malto e miele con un finale quasi liquoroso.
Un capolavoro che è quasi difficile descrivere!!!



Abbinamento:  Questa è una birra da meditazione e va gustata meravigliosamente da sola o al massimo con un crostino spalmato di formaggio morbido stagionato.

Prezzo: Non ne ho idea, a me l’hanno regalata e visto che è praticamente introvabile non sono riuscito a informarmi.


Dal Belgio la Birra Gouden Carolus Tripel


 La prima birra Belga di cui voglio parlarvi, viene prodotta dal Birrificio Brouwerij Het Anker (secondo gli esperti uno dei migliori al mondo), ma che si può trovare abbastanza facilmente anche dalle nostre parti: la Gouden Carolus Tripel.



E’ una birra di 9° quindi piuttosto alcolica prodotta secondo la tradizione Belga che la rende molto simile a quelle di Abbazia, ma interpretata in un modo decisamente originale utilizzando luppolo e malto chiaro ad alta fermentazione poi rifermentata in bottiglia.

Assaggio: Versandola nel Bicchiere (è consigliato il calice o la coppa) notiamo che non essendo filtrata non è limpida ma si presenta di un bel colore giallo dorato tendente all’arancio con una schiuma densa, compatta e piuttosto persistente cioè di quelle che si attaccano alle pareti del bicchiere.
I profumi sorprendono per la delicatezza: fiori, miele e un accenno di lievito.
Il gusto è morbido quasi abboccato ma non pesante, la nota alcolica è presente ma ben amalgamata ai sentori di frutta matura, miele, vaniglia fino ad un finale speziato quasi piccante.
Una birra veramente eccezionale che invita continuamente a mettere mano al bicchiere.



Abbinamento: Indicata per cibi equilibrati, salumi delicati, formaggi teneri non troppo invecchiati, addirittura perfetta per un dolce speziato.
Io per non sbagliare l’ho accompagnata ad un semplice toast e me la sono veramente gustata.

Prezzo: Bottiglia piccola da 33 Cl. circa Euro 2,50 e grande da 75 Cl. attorno ai 6 Euro (circa il doppio servita al tavolo di una birreria).


Festeggiamo San Patrizio con fiumi di birra !!!


Il 17 Marzo di ogni anno in Irlanda si celebra il St. Patrick's Day, in onore appunto di San Patrizio patrono dell'isola e la popolazione festeggia questa ricorrenza nazionale con canti, maschere, parate e processioni dove il colore dominante è il verde.



Non si hanno per la verità molte informazioni su San Patrizio: si pensa sia nato in Scozia (a Kilpatrick) e nel 387 sia stato rapito e in seguito venduto come schiavo ad un pastore irlandese.

Dopo anni di faticoso lavoro divenne monaco, iniziò a convertire la popolazione dal paganesimo al cristianesimo e la sua opera fu così grandiosa che molte chiese furono innalzate e divenne ben presto un eroe nazionale, oltre che Vescovo e Patrono.

Patrizio, come tutti i monaci era un grande amante della birra e nonostante le imposizioni monastiche, non poteva fare a meno della sua bevanda preferita per scaldarsi nel freddo e umido clima irlandese.

Da secoli questa ricorrenza è attesa sempre con ansia dagli irlandesi e da tutti gli amanti della birra e in particolare delle “stout”, che appartengono a uno stile tradizionalmente legato all’Irlanda. 

I fusti di birra nelle cantine dei pub, sono raddoppiate e pronte per essere svuotate come da tradizione, perché mai come il 17 Marzo, in ogni angolo del mondo si trangugiano ettolitri di birra.



Negli ultimi anni la festa ha preso piede anche in Italia, sebbene in forma ancora un po’ timida, e non sono pochi gli eventi che vengono organizzati appositamente per questo giorno nei vari pub di ogni città.

Quale migliore occasione allora per parlare di birra!!!


martedì 13 marzo 2012

Un rosso alla bordolese: Azienda Castello di Bolgheri – Castello di Bolgheri 2004


Bolgheri si trova a sud di Livorno vicino alla costa e qui nascono alcuni tra i vini più famosi e costosi d’Italia tra cui Sassicaia, Ornellaia, Guado al Tasso ecc.
Le origini di Castello di Bolgheri risalgono al 1500 con la proprietà dei Conti della Gherardesca fino ad arrivare per eredità all’attuale proprietà della famiglia dei Conti Zileri Dal Verme.



L’azienda agricola si estende intorno al Castello per una superficie di 130 ettari di cui 50 coltivati a vigneto e il resto suddiviso tra 6.000 piante di Olivo, seminativo e bosco.
La produzione è limitata a soli due vini rossi e un olio extra vergine di oliva.



Il vino che ho assaggiato di recente e di cui voglio parlarvi rientra nella “DOC Bolgheri Superiore” e viene realizzato solo nelle migliori annate utilizzando uve Cabernet Sauvignon, Merlot e Cabernet Franc.
Prima di entrare in commercio il vino riceve un affinamento che si svolge per 14 mesi in Barrique nuove e 8 mesi in bottiglia.



Assaggio: Come sempre l’ho stappato due ore prima di pranzo per portarlo a temperatura e ossigenazione ideali.
Versato nel calice si presenta di un bel colore rosso rubino intenso.
Il profumo denota un tocco di modernità in questo vino, con i suoi toni fruttati di ciliegia, vaniglia e tostatura.
Al gusto presenta una bella struttura e complessità con le tipiche note erbacee e vegetali del Cabernet in evidenza e un tannino giovane che lo fa sembrare un po’ corto.
Il vino è ben fatto, anche se si sente un po’ troppo il legno e sembra leggermente debole al palato.



Abbinamento: Come tutti i vini importanti, si sposa perfettamente con carni rosse alla griglia, cacciagione anche in umido e formaggi stagionati.
Io l’ho abbinato ad un arrosto di Arista di maiale ai funghi, con un ottimo risultato.

Prezzo: Non proprio economico né tantomeno facile da trovare: circa 25/30 Euro.




giovedì 8 marzo 2012

Donne e vino: un legame naturale.


Non c'è niente di più bello che trascorrere una serata con una donna che sa apprezzare il vino, perché ha sicuramente una sensibilità diversa e una percezione delle cose più aperta e creativa.

Ammiro profondamente il modo in cui una donna annusa spontaneamente il vino, e notare che già da quel giudizio odoroso capisce se potrà essere di suo gradimento.

Le Donne si sono sempre "vestite" di profumo, risulta quindi del tutto naturale questo legame con il vino che negli ultimi anni ha puntato proprio sul miglioramento dei profumi floreali e fruttati per incontrare il gusto del pubblico femminile e non solo.



"Chi non ama il vino, le donne e il canto rimane uno stolto per tutta la vita" (Lutero)

Auguri a tutte le Donne!




mercoledì 7 marzo 2012

Ultimi acquisti

Dopo quasi dieci giorni di febbre e influenza, per tirarmi un po' su il morale mi sono regalato qualche buona bottiglia...



La più "Importante" è sicuramente "Amarone Classico" 2004 di Bertani: dalla Valpolicella, un vino che è una garanzia di qualità e tradizione. L'annata 2004 è l'ultima uscita e vanta numerosi riconoscimenti su tutte le più importanti guide internazionali. Imprescindibile!

La seconda bottiglia è il "Barolo Castiglione" 2006 di Vietti: da Castiglione Falletto, un vino favoloso in una annata ottima per il Barolo. Mai assaggiato... sono curioso!

Terzo vino il "Lucente" 2009 della Tenuta Luce della Vite di Frescobaldi: dalla Toscana arriva questo uvaggio di Cabernet Sauvignon, Merlot e Sangiovese. Un'altra bottiglia che non conosco ma di cui mi hanno parlato bene.



Quarta bottiglia il "Sangiovese" 2008 della Tenuta Pertinello: dai colli della Romagna centrale arriva  un vino moderno prodotto da una piccola azienda che in questa annata si è meritato il massimo riconoscimento dalla guida del Gambero Rosso.

Passiamo adesso ai due vini bianchi.
Il primo è il Gewurztraminer Baron Salvadori 2009 delle Cantina Nals Margreid: dall'Alto Adige un vino che adoro e che ha vinto molti premi.

Il secondo è il famoso Arbis Blanc 2009 della Fattoria Borgo San Daniele: questo meraviglioso nettare composta da uve Chardonnay, Pinot Bianco, Sauvignon e Tocai Friulano arriva dal Friuli per stupire. Non vedo l'ora di assaggiarlo...



Vi terrò informati sugli assaggi, intanto però lasciamoli riposare un pochino nel mio Caveau...