Quest’anno la mia famiglia ha deciso che il pranzo di
Pasqua sarebbe stato al ristorante e mi hanno incaricato di scegliere, così 15
giorni fa ho prenotato al “Podere Elisa” che si trova in località “La Vecchia”
di Vezzano sul Crostolo (RE).
Io ero già stato in questo locale e mi ero trovato
bene, così l’ho proposto ai miei familiari che invece non lo conoscevano,
sperando di fare bella figura.
Ci hanno fatti accomodare al tavolo nella sala che
preferisco: la taverna, circondati dalle bottiglie di vino e distillati.
In base alle ordinazioni dei miei commensali, ho
ordinato i vini cercando di accontentare un po’ tutti.
Per i Crostini Toscani e i primi ho scelto un Rosato
frizzante che non conoscevo: il ”Torcularia Rosa” un uvaggio di Barbera e
Bonarda della cantina “Carra di Casatico” che si trova sulle colline parmensi
nei pressi di Langhirano e devo dire che è stato molto apprezzato soprattutto dalla parte femminile del nostro tavolo.
Versato nell’ampio calice si presenta di un bel
colore rosa antico brillante, la spuma è evanescente e le bollicine
sono fini.
Il profumo è fruttato di fragola e floreale di rosa e
in bocca è fresco, abbastanza morbido ma acidulo e con una spuma molto piacevole.
Diciamo che l’abbinamento con le mie Crespelle di Farro ai Funghi Porcini e ragù di Chianina è riuscito molto bene.
Con i secondi ho scelto il “Cà Di Pian” Barbera d’Asti 2006 della cantina “La Spinetta” che si trova ai margini di Langhe e Monferrato a Castagnole Lenze in provincia di Asti.
Diciamo che l’abbinamento con le mie Crespelle di Farro ai Funghi Porcini e ragù di Chianina è riuscito molto bene.
Con i secondi ho scelto il “Cà Di Pian” Barbera d’Asti 2006 della cantina “La Spinetta” che si trova ai margini di Langhe e Monferrato a Castagnole Lenze in provincia di Asti.
Conoscevo già questa azienda avendo assaggiato un dei
suoi più prestigiosi e pluripremiati “Barbarasco” ed ero curioso di scoprire
l’interpretazione della Barbera.
Negli ampi Baloon, il vino appare quasi impenetrabile
di un colore rosso scuro tendente al granato; i profumi sono quelli classici di
frutta rossa come Ciliegia e Prugna, ma in bocca è veramente piacevole,
rotondo, pieno, con quelle note morbide di vaniglia date dall’invecchiamento in
barrique che ammorbidiscono la naturale scontrosità e ruvidezza della Barbera.
L’abbinamento con i secondi come il guanciale in
umido, l’agnello arrosto e la costata ai ferri è stato molto azzeccato.
Con i dessert ci hanno servito nelle Flùte una
Malvasia dolce frizzante dell’Azienda Agricola Quarticello di Montecchio Emilia
(RE).
Un vino di un bel colore giallo paglierino, con una
spuma vivace, dal profumo caratteristico e un sapore dolce, morbido e fresco
che con la Crostata di crema e Fragole o la Vellutata al Mascarpone o la Crema
Chantilly con frutti di bosco e cioccolato, ci stava proprio bene.
Il giudizio sul pranzo è stato buono da parte di tutti, quindi la mia scelta è stata apprezzata, unica mia osservazione per il servizio un po’ “tirato” a causa dei troppi clienti presenti e per la giovane cameriera che mi ha macchiato la giacca che per fortuna non si è danneggiata.
Ma si sa, andare al ristorante in queste occasioni…
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