giovedì 19 aprile 2012

Meravigliosamente ORNELLAIA 2002 – Tenuta dell’Ornellaia


Questa Primavera che non vuole proprio arrivare e queste giornate scure di pioggia e vento, hanno un’influenza molto negativa sul mio umore.
In questi casi, la soluzione migliore per risollevarsi è stappare “quella bottiglia lì…”, quella custodita gelosamente, che attendeva l’occasione giusta ed invece si trasforma lei stessa in un’occasione per ritrovare il sorriso e il piacere: Ornellaia 2002


La tenuta dell’Ornellaia fu fondata nel 1981 dal Marchese Antinori che su una proprietà dei Della Gherardesca, diede vita ad una nuova realtà vinicola con l’intento di ricercare l’eccellenza e la qualità assoluta una zona costiera della maremma toscana chiamata Bolgheri, vicino a Castagneto Carducci (LI).




Oggi l’Azienda, dopo essere stata acquistata dalla famiglia americana Mondavi, è tornata completamente di proprietà italiana della Marchesi de’ Frescobaldi.
Oggi Ornellaia è una delle più importanti case vinicole del mondo e il suo omonimo vino di punta è sempre al top di tutte le classifiche, infatti, risulta essere uno dei più ricercati dagli appassionati ed il suo valore aumenta nel tempo.


Questo vino rosso è un blend (assemblaggio) di Cabernet Sauvignon, Merlot e Cabernet Franc in cui le percentuali possono variare ogni anno per raggiungere il miglior risultato possibile.
Il vino viene poi affinato in Barriques di rovere francese per 18 mesi più altri 12 mesi in bottiglia prima dell’uscita sul mercato.
L’annata 2002 in Toscana è stata pessima, ma all’Ornellaia sono riusciti con la loro grande esperienza a dar vita ad un vino fantastico.

Assaggio: Dopo aver messo in posizione verticale la bottiglia un giorno prima per fare precipitare eventuali depositi, l’ho stappata 2 ore prima del pranzo e versato il vino delicatamente nel decanter per ossigenarlo ed evitare di far uscire la parte torbida del fondo della bottiglia.
Il colore è rubino scuro impenetrabile con tendenza al granato, i profumi sono così tanti, delicati e suadenti che il respiro è troppo corto perché li percepisca tutti: frutti di bosco, frutta rossa matura, note vegetali, speziate e tostate.
Al gusto il vino è di una forza espressiva veramente notevole, molto equilibrato con piacevolezza fruttata di frutti di bosco, tannini morbidi e arrotondati e un finale speziato, suadente e interminabile.



Abbinamento: Piatti importanti a base di carne, cacciagione in umido e formaggi stagionati a pasta dura.
Noi l’abbiamo accompagnato prima ad un coniglio in umido con verdure poi ad una generosa scaglia di Parmigiano Reggiano e vi lascio immaginare con quale risultato.

Prezzo: Siamo alla nota dolente, dai 90 Euro fino a diverse centinaia secondo le annate, ma ci troviamo al cospetto di un autentico fuoriclasse!

Nonostante l’annata, uno dei migliori vini che abbia mai assaggiato!

Link Web: www.ornellaia.com



mercoledì 11 aprile 2012

Pranzo di Pasqua al Ristorante “Podere Elisa”


Quest’anno la mia famiglia ha deciso che il pranzo di Pasqua sarebbe stato al ristorante e mi hanno incaricato di scegliere, così 15 giorni fa ho prenotato al “Podere Elisa” che si trova in località “La Vecchia” di Vezzano sul Crostolo (RE).


Io ero già stato in questo locale e mi ero trovato bene, così l’ho proposto ai miei familiari che invece non lo conoscevano, sperando di fare bella figura.
Ci hanno fatti accomodare al tavolo nella sala che preferisco: la taverna, circondati dalle bottiglie di vino e distillati.


In base alle ordinazioni dei miei commensali, ho ordinato i vini cercando di accontentare un po’ tutti.
Per i Crostini Toscani e i primi ho scelto un Rosato frizzante che non conoscevo: il ”Torcularia Rosa” un uvaggio di Barbera e Bonarda della cantina “Carra di Casatico” che si trova sulle colline parmensi nei pressi di Langhirano e devo dire che è stato molto apprezzato soprattutto dalla parte femminile del nostro tavolo.
Versato nell’ampio calice si presenta di un bel colore rosa antico brillante, la spuma è evanescente e le bollicine sono fini.
Il profumo è fruttato di fragola e floreale di rosa e in bocca è fresco, abbastanza morbido ma acidulo e con una spuma molto piacevole.
Diciamo che l’abbinamento con le mie Crespelle di Farro ai Funghi Porcini e ragù di Chianina è riuscito molto bene.




Con i secondi ho scelto il “Cà Di Pian” Barbera d’Asti 2006 della cantina “La Spinetta” che si trova ai margini di Langhe e Monferrato a Castagnole Lenze in provincia di Asti.
Conoscevo già questa azienda avendo assaggiato un dei suoi più prestigiosi e pluripremiati “Barbarasco” ed ero curioso di scoprire l’interpretazione della Barbera.
Negli ampi Baloon, il vino appare quasi impenetrabile di un colore rosso scuro tendente al granato; i profumi sono quelli classici di frutta rossa come Ciliegia e Prugna, ma in bocca è veramente piacevole, rotondo, pieno, con quelle note morbide di vaniglia date dall’invecchiamento in barrique che ammorbidiscono la naturale scontrosità e ruvidezza della Barbera.
L’abbinamento con i secondi come il guanciale in umido, l’agnello arrosto e la costata ai ferri è stato molto azzeccato.



Con i dessert ci hanno servito nelle Flùte una Malvasia dolce frizzante dell’Azienda Agricola Quarticello di Montecchio Emilia (RE).
Un vino di un bel colore giallo paglierino, con una spuma vivace, dal profumo caratteristico e un sapore dolce, morbido e fresco che con la Crostata di crema e Fragole o la Vellutata al Mascarpone o la Crema Chantilly con frutti di bosco e cioccolato, ci stava proprio bene.



Il giudizio sul pranzo è stato buono da parte di tutti, quindi la mia scelta è stata apprezzata, unica mia osservazione per il servizio un po’ “tirato” a causa dei troppi clienti presenti e per la giovane cameriera che mi ha macchiato la giacca che per fortuna non si è danneggiata.


Ma si sa, andare al ristorante in queste occasioni…



Link web:  www.podereelisa.it



sabato 7 aprile 2012

Buona Pasqua!

Auguro a tutti di trascorrere i momenti più felici di questi giorni di festa assieme alle persone a cui volete più bene! ^_^




giovedì 5 aprile 2012

Menù di Pasqua: quali vini abbinare?


Per un pranzo importante come quello di Pasqua non possiamo sbagliare la scelta dei vini da abbinare ai nostri piatti deliziosi.
Ogni regione italiana ha le sue tradizioni e le sue ricette, ma ci sono degli elementi essenziali che non possono mancare, come le uova, declinate in tante preparazioni, le primizie delle verdure di stagione e il classico agnello.

ANTIPASTI: Se gli antipasti sono a base di pietanze con uova, come le frittate, oppure ci sono torte salate con ripieni di verdure come il classico Erbazzone reggiano, è consigliabile un vino bianco corposo, di bella struttura e con un finale amarognolo come un Verdicchio, un Pinot grigio dell’Alto Adige o un Fiano di Avellino.
Se ci sono anche affettati di salumi assortiti, possiamo stappare delle ottime bollicine come ad esempio un Franciacorta nella versione “Satén” che ha morbidezza e cremosità e può stare molto bene anche con i primi con condimenti o ripieni a base di verdure.

Il mio consiglio è: Verdicchio di Matelica “Cambrugiano Ris. 2008” – Belisario   (€. 12,00)
                                   Franciacorta Satén Brut 2007 – Contadi Castaldi     (€. 20,00)


PRIMI: Se i primi sono a tema con gli antipasti, come lasagne di verdure, cannelloni, crespelle e pasta con sughi a base di verdure, potremmo continuare con lo stesso vino degli antipasti, (aggiungendo alla lista un Collio Friulano, un Muller Thurgau o un Arneis piemontese),  ma se parliamo di primi con condimenti a base di carne come le classiche lasagne al forno, o le tagliatelle con ragù di Agnello è consigliabile passare a un rosso giovane, morbido e armonico come un Bardolino del Garda, un Merlot del Lazio o un Chianti dei colli fiorentini.

Il mio consiglio è:  Collio Pinot Bianco 2010 – Villa Russiz    (€. 15,00)
                                   Blangé Langhe Arneis 2011 – Ceretto      (€. 16,00)
                                   Montiano 2008 (Merlot del Lazio)– Falesco   (€. 27,00)
                                   Chianti Classico Fonterutoli – Marchesi Mazzei    (€. 16,00)
                                  



SECONDI: La portata principale è sicuramente un arrosto importante, come quello di Agnello o Capretto e qui con i vini ci possiamo proprio sbizzarrire, tenendo presente che ci serve un vino di grande struttura, corposo e piacevolmente tannico.
Si può partire da una Barbera d’Alba, un Aglianico del Vulture, un rosso dell’Etna, un Cannonau, fino ad arrivare a un Barbaresco, un Barolo o un Brunello di Montalcino.

Il mio consiglio è:  Barolo Castiglione 2006 – Vietti   (€. 36,00)
                                   Aglianico del Vulture 2006 – Basilisco   (€. 30,00)
                                   Brunello di Montalcino Castelgiocondo 2006 – Frescobaldi   (€. 35,00)



DOLCI: Quelli più tradizionali sono la Pastiera, la Colomba Pasquale e naturalmente la uova di cioccolato. Il vino ideale per la pastiera è sicuramente un passito, come quello di Pantelleria, un Albana di Romagna, un Aleatico o un Sagrantino Passito che possono andare bene anche per le uova di cioccolato, mentre per la Colomba sono ideali le bollicine dolci di una Malvasia o un di Moscato

Il mio consiglio è:  Albana di Romagna Arrocco 2007 – Fattoria Zerbina   (€. 18,00)
                                   Morsi di Luce 2007 – Florio   (€. 13,00)
                                   Moscato d’Asti 2011 – Vignaioli di Santo Stefano  (€. 12,00)
                                   Malvasia dolce “Vigna dei Gelsi” Azienda Agricola Reggiana   (€. 5,00)





BUON PRANZO DI PASQUA A TUTTI !!!
TANTI AUGURI!!!



lunedì 2 aprile 2012

Falanghina “Serrocielo” 2010 – Feudi di San Gregorio


La Feudi di San Gregorio è stata fondata nel 1986 a Sorbo Serpico in provincia di Avellino, si può quindi considerare un’azienda giovane, ma in breve tempo è diventata quasi il simbolo della rinascita enologica del meridione d’Italia.
Il punto di forza è stato salvaguardare la tradizione valorizzando principalmente gli antichi vitigni della Campania come l’Aglianico, il Fiano di Avellino, il Greco di Tufo e la Falanghina.
I pareri sulla produzione di questa azienda sono molto vari, ma il fatto che l’Associazione Italiana Sommelier l’abbia eletta Cantina dell’Anno 2011, la dice lunga sul fatto che scegliere una bottiglia di questa azienda si può considerare una garanzia di qualità.



Ieri sera ho deciso di aprire la Falanghina “Serrocielo” cha fa parte della linea “selezioni” riservata alle enoteche: in pratica un cru proveniente dalle colline del Sannio.
E’ un vino che fermenta in acciaio per una trentina di giorni e viene affinato sempre in acciaio per 6 mesi.

Assaggio: Portato ad una temperatura fresca come piace a me, versato nel calice si presenta di un bel colore giallo paglierino non troppo carico e con riflessi verdolini tipici della giovane età, limpido e trasparente.
I profumi sono quelli caratteristici: di fiori bianchi, frutta bianca con note minerali.
A gusto è fresco e sapido, morbido al punto giusto per essere ben equilibrato visto che i 13,5 gradi quasi non si notano.



Abbinamento: Consigliato per tutti classici della cucina di pesce, ma anche con piatti a base di verdure e sempre ottimo come aperitivo. Personalmente l’ho bevuto a tutto pasto con torte salate di verdure e mozzarelle di bufala e mi è piaciuto.

Prezzo: In enoteca si trova sui 10 – 12 euro.

Mi è piaciuto per la facilità con cui si è fatto bere e per quel gusto fruttato con finale amarognolo che pulisce la bocca.