martedì 24 aprile 2012
giovedì 19 aprile 2012
Meravigliosamente ORNELLAIA 2002 – Tenuta dell’Ornellaia
Questa Primavera che non vuole proprio arrivare e
queste giornate scure di pioggia e vento, hanno un’influenza molto negativa sul
mio umore.
In questi casi, la soluzione migliore per
risollevarsi è stappare “quella bottiglia lì…”, quella custodita gelosamente,
che attendeva l’occasione giusta ed invece si trasforma lei stessa in
un’occasione per ritrovare il sorriso e il piacere: Ornellaia 2002
La tenuta dell’Ornellaia fu fondata nel 1981 dal
Marchese Antinori che su una proprietà dei Della Gherardesca, diede vita ad una
nuova realtà vinicola con l’intento di ricercare l’eccellenza e la qualità
assoluta una zona costiera della maremma toscana chiamata Bolgheri, vicino a
Castagneto Carducci (LI).
Oggi l’Azienda, dopo essere stata acquistata dalla
famiglia americana Mondavi, è tornata completamente di proprietà italiana della
Marchesi de’ Frescobaldi.
Oggi Ornellaia è una delle più importanti case
vinicole del mondo e il suo omonimo vino di punta è sempre al top di tutte le
classifiche, infatti, risulta essere uno dei più ricercati dagli appassionati ed
il suo valore aumenta nel tempo.
Questo vino rosso è un blend (assemblaggio) di
Cabernet Sauvignon, Merlot e Cabernet Franc in cui le percentuali possono
variare ogni anno per raggiungere il miglior risultato possibile.
Il vino viene poi affinato in Barriques di rovere
francese per 18 mesi più altri 12 mesi in bottiglia prima dell’uscita sul
mercato.
L’annata 2002 in Toscana è stata pessima, ma
all’Ornellaia sono riusciti con la loro grande esperienza a dar vita ad un vino
fantastico.
Assaggio: Dopo aver messo in posizione verticale la bottiglia un giorno prima per
fare precipitare eventuali depositi, l’ho stappata 2 ore prima del pranzo e
versato il vino delicatamente nel decanter per ossigenarlo ed evitare di far
uscire la parte torbida del fondo della bottiglia.
Il colore è rubino scuro impenetrabile con tendenza
al granato, i profumi sono così tanti, delicati e suadenti che il respiro è
troppo corto perché li percepisca tutti: frutti di bosco, frutta rossa matura, note
vegetali, speziate e tostate.
Al gusto il vino è di una forza espressiva veramente
notevole, molto equilibrato con piacevolezza fruttata di frutti di bosco,
tannini morbidi e arrotondati e un finale speziato, suadente e interminabile.
Abbinamento: Piatti importanti a base di carne, cacciagione in umido e formaggi
stagionati a pasta dura.
Noi l’abbiamo accompagnato prima ad un coniglio in
umido con verdure poi ad una generosa scaglia di Parmigiano Reggiano e vi
lascio immaginare con quale risultato.
Prezzo:
Siamo alla nota dolente, dai 90 Euro fino a diverse centinaia secondo le
annate, ma ci troviamo al cospetto di un autentico fuoriclasse!
Nonostante l’annata, uno dei migliori vini che abbia
mai assaggiato!
Link Web: www.ornellaia.com
mercoledì 11 aprile 2012
Pranzo di Pasqua al Ristorante “Podere Elisa”
Quest’anno la mia famiglia ha deciso che il pranzo di
Pasqua sarebbe stato al ristorante e mi hanno incaricato di scegliere, così 15
giorni fa ho prenotato al “Podere Elisa” che si trova in località “La Vecchia”
di Vezzano sul Crostolo (RE).
Io ero già stato in questo locale e mi ero trovato
bene, così l’ho proposto ai miei familiari che invece non lo conoscevano,
sperando di fare bella figura.
Ci hanno fatti accomodare al tavolo nella sala che
preferisco: la taverna, circondati dalle bottiglie di vino e distillati.
In base alle ordinazioni dei miei commensali, ho
ordinato i vini cercando di accontentare un po’ tutti.
Per i Crostini Toscani e i primi ho scelto un Rosato
frizzante che non conoscevo: il ”Torcularia Rosa” un uvaggio di Barbera e
Bonarda della cantina “Carra di Casatico” che si trova sulle colline parmensi
nei pressi di Langhirano e devo dire che è stato molto apprezzato soprattutto dalla parte femminile del nostro tavolo.
Versato nell’ampio calice si presenta di un bel
colore rosa antico brillante, la spuma è evanescente e le bollicine
sono fini.
Il profumo è fruttato di fragola e floreale di rosa e
in bocca è fresco, abbastanza morbido ma acidulo e con una spuma molto piacevole.
Diciamo che l’abbinamento con le mie Crespelle di Farro ai Funghi Porcini e ragù di Chianina è riuscito molto bene.
Con i secondi ho scelto il “Cà Di Pian” Barbera d’Asti 2006 della cantina “La Spinetta” che si trova ai margini di Langhe e Monferrato a Castagnole Lenze in provincia di Asti.
Diciamo che l’abbinamento con le mie Crespelle di Farro ai Funghi Porcini e ragù di Chianina è riuscito molto bene.
Con i secondi ho scelto il “Cà Di Pian” Barbera d’Asti 2006 della cantina “La Spinetta” che si trova ai margini di Langhe e Monferrato a Castagnole Lenze in provincia di Asti.
Conoscevo già questa azienda avendo assaggiato un dei
suoi più prestigiosi e pluripremiati “Barbarasco” ed ero curioso di scoprire
l’interpretazione della Barbera.
Negli ampi Baloon, il vino appare quasi impenetrabile
di un colore rosso scuro tendente al granato; i profumi sono quelli classici di
frutta rossa come Ciliegia e Prugna, ma in bocca è veramente piacevole,
rotondo, pieno, con quelle note morbide di vaniglia date dall’invecchiamento in
barrique che ammorbidiscono la naturale scontrosità e ruvidezza della Barbera.
L’abbinamento con i secondi come il guanciale in
umido, l’agnello arrosto e la costata ai ferri è stato molto azzeccato.
Con i dessert ci hanno servito nelle Flùte una
Malvasia dolce frizzante dell’Azienda Agricola Quarticello di Montecchio Emilia
(RE).
Un vino di un bel colore giallo paglierino, con una
spuma vivace, dal profumo caratteristico e un sapore dolce, morbido e fresco
che con la Crostata di crema e Fragole o la Vellutata al Mascarpone o la Crema
Chantilly con frutti di bosco e cioccolato, ci stava proprio bene.
Il giudizio sul pranzo è stato buono da parte di tutti, quindi la mia scelta è stata apprezzata, unica mia osservazione per il servizio un po’ “tirato” a causa dei troppi clienti presenti e per la giovane cameriera che mi ha macchiato la giacca che per fortuna non si è danneggiata.
Ma si sa, andare al ristorante in queste occasioni…
sabato 7 aprile 2012
giovedì 5 aprile 2012
Menù di Pasqua: quali vini abbinare?
Per un pranzo importante come quello di Pasqua non
possiamo sbagliare la scelta dei vini da abbinare ai nostri piatti deliziosi.
Ogni regione italiana ha le sue tradizioni e le sue ricette, ma ci sono degli elementi essenziali che non possono mancare, come le
uova, declinate in tante preparazioni, le primizie delle verdure di stagione e
il classico agnello.
ANTIPASTI: Se gli antipasti sono a base di pietanze con uova, come le frittate,
oppure ci sono torte salate con ripieni di verdure come il classico Erbazzone
reggiano, è consigliabile un vino bianco corposo, di bella struttura e con un
finale amarognolo come un Verdicchio, un Pinot grigio dell’Alto Adige o un
Fiano di Avellino.
Se ci sono anche affettati di salumi assortiti,
possiamo stappare delle ottime bollicine come ad esempio un Franciacorta nella
versione “Satén” che ha morbidezza e cremosità e può stare molto bene anche con
i primi con condimenti o ripieni a base di verdure.
Il mio consiglio è: Verdicchio di
Matelica “Cambrugiano Ris. 2008” – Belisario (€. 12,00)
Franciacorta
Satén Brut 2007 – Contadi Castaldi
(€. 20,00)
PRIMI: Se i primi sono a tema con gli antipasti, come
lasagne di verdure, cannelloni, crespelle e pasta con sughi a base di verdure,
potremmo continuare con lo stesso vino degli antipasti, (aggiungendo alla lista
un Collio Friulano, un Muller Thurgau o un
Arneis piemontese), ma se parliamo di
primi con condimenti a base di carne come le classiche lasagne al forno, o le
tagliatelle con ragù di Agnello è consigliabile passare a un rosso giovane,
morbido e armonico come un Bardolino del Garda, un Merlot del Lazio o un
Chianti dei colli fiorentini.
Il mio consiglio è: Collio Pinot
Bianco 2010 – Villa Russiz (€. 15,00)
Blangé Langhe Arneis 2011 –
Ceretto (€. 16,00)
Montiano 2008 (Merlot del Lazio)–
Falesco (€. 27,00)
Chianti Classico Fonterutoli –
Marchesi Mazzei (€. 16,00)
SECONDI: La portata principale è sicuramente un arrosto
importante, come quello di Agnello o Capretto e qui con i vini ci possiamo
proprio sbizzarrire, tenendo presente che ci serve un vino di grande struttura,
corposo e piacevolmente tannico.
Si può partire da una
Barbera d’Alba, un Aglianico del Vulture, un rosso dell’Etna, un Cannonau, fino
ad arrivare a un Barbaresco, un Barolo o un Brunello di Montalcino.
Il mio consiglio è: Barolo
Castiglione 2006 – Vietti (€. 36,00)
Aglianico del Vulture 2006 –
Basilisco (€. 30,00)
Brunello di Montalcino
Castelgiocondo 2006 – Frescobaldi (€.
35,00)
DOLCI: Quelli più tradizionali sono la Pastiera, la Colomba
Pasquale e naturalmente la uova di cioccolato. Il vino ideale per la pastiera è
sicuramente un passito, come quello di Pantelleria, un Albana di Romagna, un
Aleatico o un Sagrantino Passito che possono andare bene anche per le uova di
cioccolato, mentre per la Colomba sono ideali le bollicine dolci di una Malvasia
o un di Moscato
Il mio consiglio è: Albana di
Romagna Arrocco 2007 – Fattoria Zerbina
(€. 18,00)
Morsi di Luce 2007 – Florio (€. 13,00)
Moscato d’Asti 2011 – Vignaioli di
Santo Stefano (€. 12,00)
Malvasia dolce “Vigna dei Gelsi”
Azienda Agricola Reggiana (€. 5,00)
BUON PRANZO DI PASQUA A TUTTI !!!
TANTI
AUGURI!!!
lunedì 2 aprile 2012
Falanghina “Serrocielo” 2010 – Feudi di San Gregorio
La Feudi di San Gregorio è stata fondata nel 1986 a
Sorbo Serpico in provincia di Avellino, si può quindi considerare un’azienda
giovane, ma in breve tempo è diventata quasi il simbolo della rinascita
enologica del meridione d’Italia.
Il punto di forza è stato salvaguardare la tradizione
valorizzando principalmente gli antichi vitigni della Campania come l’Aglianico,
il Fiano di Avellino, il Greco di Tufo e la Falanghina.
I pareri sulla produzione di questa azienda sono
molto vari, ma il fatto che l’Associazione Italiana Sommelier l’abbia eletta
Cantina dell’Anno 2011, la dice lunga sul fatto che scegliere una bottiglia di
questa azienda si può considerare una garanzia di qualità.
Ieri sera ho deciso di aprire la Falanghina
“Serrocielo” cha fa parte della linea “selezioni” riservata alle enoteche: in
pratica un cru proveniente dalle colline del Sannio.
E’ un vino che fermenta in acciaio per una trentina
di giorni e viene affinato sempre in acciaio per 6 mesi.
Assaggio: Portato ad una temperatura fresca come piace a me, versato nel calice
si presenta di un bel colore giallo paglierino non troppo carico e con riflessi
verdolini tipici della giovane età, limpido e trasparente.
I profumi sono quelli caratteristici: di fiori
bianchi, frutta bianca con note minerali.
A gusto è fresco e sapido, morbido al punto giusto
per essere ben equilibrato visto che i 13,5 gradi quasi non si notano.
Abbinamento: Consigliato per tutti classici della cucina di pesce, ma anche con
piatti a base di verdure e sempre ottimo come aperitivo. Personalmente l’ho
bevuto a tutto pasto con torte salate di verdure e mozzarelle di bufala e mi è
piaciuto.
Prezzo:
In enoteca si trova sui 10 – 12 euro.
Mi è piaciuto per la facilità con cui si è fatto bere
e per quel gusto fruttato con finale amarognolo che pulisce la bocca.
Iscriviti a:
Post (Atom)